Certezza e stupore

Di Dani Noris



In questo, come in ogni tempo, Gesù dona alla sua Chiesa uomini e donne dì pace. Il volto di Madre Teresa, sempre più simile al Crocifisso, è un porto sicuro, su cui posare lo lo sguardo per ritrovare il senso del nostro cammino quotidiano.

In questi giorni, in cui tutta la terra vive il lutto per la morte di madre Teresa di Calcutta, vengono riportati tanti episodi e tanti anneddoti sulla sua vita. Ognuno di essi ci fa conoscere un po' di più questa donna carica di mistero, il cui ricordo riempie il cuore di tenerezza e commozione. Due cose mi hanno colpito in modo particolare: Durante un dialogo con il Cardinale Pio Laghi si misero a parlare del fatto che a ogni persona morta nella casa della misericordia di Calcutta, Madre Teresa metteva in mano un cartellino arancione, affinchè il defunto potesse mostrarlo a San Pietro così da indurlo ad aprire la porta del Cielo. Il Cardinale chiese: "Crede sia efficace?" con un sorriso malizioso madre Teresa rispose "Non ho dubbi". Questo gesto, che in un primo momento mi è parso ingenuo, mi ha fatto intuire quanto dovesse essere reale e concreto il rapporto di Madre Teresa con il Signore. Raccogliendo i moribondi, curando le loro piaghe e lavando i loro corpi perché potessero morire con dignità, madre Teresa li preparava a un futuro certo: la vita eterna in un luogo dove non ci sarà più bisogno di luce di lampada nè di luce di sole perché il Signore Iddio li illuminerà. Ma queste persone non hanno conosciuto il vero Dio, non hanno ricevuto i sacramenti, così, con questo messaggio, madre Teresa li raccomanda ed è certa che verranno ammessi. Guardando a madre Teresa si capisce quanto dice san Paolo: "Non sono più io che vivo ma Cristo che vive in me." Sempre durante questo dialogo il Cardinale parla dell'incontro che la madre ha appena avuto con il Santo Padre, lei annuisce e dice: "mi ha baciata due volte" lo dice con una grande gioia, quasi stupita per questo privilegio. Mi ha ricordato mio figlio Gioacchino, quando a 9 anni era andato in passeggiata scolastica a Roma e con la sua classe aveva partecipato all'udienza del Papa. Era tornato a casa con il viso trasfigurato dalla gioia perché il Papa lo aveva guardato negli occhi e gli aveva fatto una carezza. La stessa gioia sorpresa l'ho vista sul viso di madre Teresa. La grandezza di una piccola donna, venerata in questi giorni da uomini di ogni religione come la madre dei poveri sembra così straordinaria proprio perché nascosta nel suo sorriso stupito di bambina riconoscente, sempre abbandonata nelle braccia del Padre. Forse è anche per questo che le suore della sua congregazione hanno celebrato il suo lutto sorridendo e continuando a lavorare per i suoi poveri.